‘’Avete presente quando entra una zanzara in una stanza e non riesce più ad andarsene? vuole trovare una via di fuga ma continua a sbattere contro il vetro, gira su se stessa, arriva nei punti più improbabili e poi dritta contro lo stesso vetro ad oltranza, invece di fermarsi e cercare l’uscita’’
Questo comportamento ti ricorda qualcuno? Personalmente mi ricorda me, in tantissime occasioni diverse.
Contro lo stesso vetro, contro lo stesso problema, persona, situazione.
Il mio pensiero in quei momenti, condiviso e influenzato dalla mia cultura di appartenenza, sostiene che se ci provi ardentemente, se lo fai con tutte le tue forze, prima o dopo otterrai ciò che vuoi.
Vero, in alcuni casi, vero. In altri stai solamente sbattendo contro il tuo vetro personale e per quanto forte tu ci possa provare non riuscirai nemmeno a scalfirlo figuriamoci a romperlo.
Ma continuano a dirci di andare avanti, di provarci ancora, di farlo più forte, ed è facile ritrovarsi esausti senza aver risolto nulla.
Mi piacerebbe dirti che io ho trovato la soluzione, ma ti deludo da subito dicendoti che non è così.
Ti dirò però, come forse cerco di fare sempre scrivendo, quello io avrei voluto sentirmi dire io, invece di tutte le frasi che ho ascoltato: Fermati.
‘’Finchè non ci sbatti il muso non riuscirai a capire’’ e perché quando lo fai invece lo capisci? Allora o sono io dura di comprendonio oppure è una grande bugia che ci piace raccontarci a vicenda. Fermati.
‘’Chi si ferma è perduto’’ E tu perditi, perché non c’è altro modo per ritrovarsi. Non è una banalità o un modo di dire, devi realmente sentirti perso per capire cosa c'è di più importante per te. Fermati.
‘’La vita non ti aspetta’’ No, la vita non aspetterebbe nessuno se fosse un mezzo di trasporto, ma questo paragone del treno, delle stazione e di quello che si può perdere, non mi piace. Non perché non creda al fatto che fermandoti tu possa perdere qualcosa, ma perché penso fermamente che non sarà mai importante quanto la possibilità di trovare te stesso facendolo.
Fermati.
Capisco la difficoltà di trovare il tempo fisicamente per fermarsi, sedersi in una stanza e provare a stare li senza sentirsi inutili, assaliti da dubbi, sensi di colpa, ripensamenti.
La meditazione per me è stata Il modo per fermarmi, per guardare tutti i vetri con cui mi sono fatta infinitamente male.
Ci sono vie d’uscita che sono riuscita a scorgere subito e dalla quale è stato davvero facile uscire. In altri casi ho trovato fessure così piccole da pensare di non potercela fare. Ma non importa, sai perché? Perché quando ti fermi smetti di sentirti in gabbia.
Quando ti distacchi così tanto da riuscire a vedere con chiarezza quello che succede stai fisicamente creando tutto lo spazio di cui ti sentivi privata. Parola di una claustrofobica.
Ti auguro di meditare, questo è un motivo.
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